ABRUZZO
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI VENEZIA GIULIA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO ALTO ADIGE
UMBRIA
VALLE D'AOSTA
VENETO

 

il maiale: prodotti tipi emilia romagna
EMILIA ROMAGNA Culatello di Zibello
Mortadella di Bologna IGP
Pancetta Piacentina DOP
Zampone di Modena IGP
Salame di Felino
Coppa Piacentina DOP

Mortadella Bologna Igp

Il nome "mortadella" viene fatto risalire all'epoca romana. Secondo alcune fonti deriva da "Mortarium" (mortaio), un utensile usato per schiacciare la carne di maiale. La produzione della mortadella, comunque, può essere localizzata in un'area di influenza romana, che si estende dall'Emilia Romagna al Lazio. La mortadella rappresenta infatti il più conosciuto salume cotto della tradizione bolognese, con origini storiche risalenti al XVI secolo. In tempi più recenti l'area di produzione originaria si è estesa ai territori limitrofi.
A partire dal tardo rinascimento, sono numerose le testimonianze letterarie e storiche che ne dimostrano la presenza sulle tavole italiane.
Una pittoresca curiosità riguarda il cinema: è del 1971 il film di Mario Monicelli "La Mortadella". Protagonista, oltre al celebre salume, Sophia Loren nei panni di una popolana napoletana che, recatasi a New York per raggiungere il fidanzato, viene fermata all'aeroporto per via di una mortadella, cui la legge americana negava l'ingresso.

Come si consuma
La Mortadella Bologna si presta a essere consumata in tanti modi. Tagliata a cubetti e accompagnata da verdure fresche e formaggi, diventa un ottimo aperitivo, invece affettata finemente può essere usata come ripieno per insaporire ad esempio piatti tradizionali a base di carne o in sformati rustici.

Come si conserva
Come tutti i salumi, la Mortadella Bologna, se affettata, va consumata entro breve tempo per evitare che perda freschezza. Se confezionata sottovuoto, è comunque necessario conservarla in frigorifero per mantenere inalterati aroma e colore.

Come si produce
La tecnica produttiva della Mortadella Bologna è unica in tutto il mondo: base di partenza sono carni trattate secondo un disciplinare riconosciuto a livello europeo, che vengono triturate e ridotte a un'emulsione cremosa attraverso tre diversi passaggi in apposite macchine tritacarne (l'ultima delle quali porta il significativo nome di "sterminio"). Vengono poi preparati i cubetti di grasso, che sono ricavati principalmente dalla gola, che fornisce il più duro e pregiato tra i grassi.
L'impasto così ottenuto viene insaccato nella misura voluta (esistono mortadelle di tutte le taglie: dai 500 grammi ai 50 chilogrammi) in involucri naturali o sintetici e sottoposto a cottura. È questa la fase più delicata, capace di dare alla Mortadella Bologna tutto il suo caratteristico aroma e la sua tipica morbidezza; il procedimento prevede l'utilizzo di apposite stufe ad aria secca, con tempi di cottura che vanno da poche ore fino a un'intera giornata. Segue una docciatura con acqua fredda e una sosta in cella di raffreddamento, che consente al prodotto di "stabilizzarsi".

fonte: ISMEA