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          | Cari amici,
 sono capitato per caso nel Vostro sito Purcit 2000 e sono rimasto 
            colpito, non immaginavo esistesse un sito cosi. Anch'io da tre anni 
            mi allevo i maiali e dopo la prima esperienza col "norcino" 
            ho iniziato lo scorso anno (vista la carenza e rarita' di trovarli 
            disponibili) ho iniziato ad arrangiarmi, sto anch'io per iniziare 
            la maialatura e terro' conto anche dei Vostri consigli.
 Sono dell'avviso che riuscire a non far tramontare queste tradizioni 
            sia una cosa molto importante.
 Comunque veramente complimenti e... buone mangiate dei nostri salumi.
 Tanti saluti e a risentirci.
 Marino
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          | R. 
            Ciao Marino, non possiamo che farti i nostri complimenti. Vieni a trovarci ogni tanto e contribuisci (se credi) al sito per 
            arricchirlo anche con l'esperienza tua e dei tuoi amici.
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          | Cari amici del Purcìt (ma da noi casarsesi si dice, ahime, 
            pursìt),
 vorrei avere qualche informazione su un caratteristico prodotto derivante 
            dal suino: le tradizionali "fricis". Vorrei sapere, cortesemente, 
            come vengono prodotte, con quali parti della bestia, come vanno conservate, 
            se esiste qualche ricetta tipica nella tradizione gastronomica friulana 
            (di solito sento parlare del radicchio condito cun lis fricis).
 Grazie per la cortese attenzione, non posso che farvi i miei complimenti 
            per il simpatico sito di cui ci deliziate...
 Francesco
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          | R. 
            Ti possiamo dire quello cha facciamo noi. Una parte del lardo che non utilizziamo, lo tagliamo a strisce e lo 
            facciamo friggere. La parte liquida se ne va e rimangono dei bocconcini 
            croccanti che si possono sgranocchiare, oppure usare come condimento 
            caldo sul radicchio che ha preso la brina, un po' amaro e cul poc 
            (con parte della radice).
 Grazie per i complimenti.
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          | Saluti 
            a tutti!! Mi chiamo Ugo e scrivo da Reggio Calabria.
 Il motivo per cui mi rivolgo a voi è che avrei bisogno del 
            vostro aiuto che, se non è di disturbo, mi sarebbe molto grato. 
            Siamo un gruppo di amici che per diletto e tradizione alleviamo alcuni 
            maiali per poi mangiarli insieme. Giovedi macelliamo, quest'anno avevamo 
            voglia di sperimentare il cotechino, ma non è tradizione locale, 
            dunque mi servirebbe la ricetta (tagli di carne da usare, dosi per 
            la salatura, aromi, stagionatura, ecc...). Spero che possiate gentilmente 
            esaudire questa richiesta e se è possibile, entro la macellazione, 
            sarei anche molto contento se vi possa essere utile venire a conoscenza 
            delle nostre tradizioni locali, sono a vostra disposizione se vi interessa 
            sapere anche le nostre ricette (la 'Nduja è veramente ottima...).
 Cordiali saluti, Ugo
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          | R. 
            Abbiamo risposto a breve giro di e-mail a questa richiesta. Grazie Ugo, aspettiamo i tuoi gustosi contributi.
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          | Ho 
            molto apprezzato il Vs. sito sulla macellazione e lavorazione del 
            maiale. Sono un cultore delle tradizioni e della cucina Friulana e 
            Vi chiedo se poteste spiegare anche la produzione del cotechino (parti 
            utilizzate oltre alle cotiche, condimento, stagionatura). Grazie fin d'ora.
 Alessandro
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          | R. 
            Detto e fatto. Le informazioni si trovano nella apposita sezione. Va ricordato che ogni zona del Friuli (e non solo) ha la Sua 'interpretazione' 
            nella lavorazione del maiale.
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          | Egregi 
            Signori, con molto stupore e molta meraviglia mi sono imbattuto nel sito del 
            purcit. Io sono veneto da generazioni, e credo che alcune tradizioni 
            contadine siano condivise con il Friuli e con tante altre regioni 
            italiane. Magari i termini e le metodologie saranno diversi, ma tutto 
            gira attorno al purcit, o come si dice da noi il mas-cio.
 Il vostro sito rni ha colpito per una serie di motivi, tra i quali 
            un certo coraggio riferito alla pubblicazione di testi ed immagini 
            che per alcuni animalisti dell'ultima ora rappresentano una pubblica 
            esecuzione, la dignita' che avete saputo dare a questa tradizione 
            sia sotto l'aspetto dei contenuti che graficamente, e non per ultimo 
            un richiamo alla memoria, perche la tendenza e quella di cancellare 
            pagine della storia contadina non scritta eliminando il dialetto e 
            tutto cio che ne è strettamente connesso come queste tradizioni. 
            La maggiorparte di noi probabilmente non ricorda nemmeno come si viveva 
            50 anni fa, ma io ho avuto la fortuna di avere un padre ed un nonno 
            che hanno praticato l'attivita' di norcino (massuìn, in veneto) 
            e che mi hanno fatto conoscere tutta la ritualita' e l'importanza 
            che aveva un evento del genere in una famiglia di contadini.
 Io ho conservato delle immagini relative al "copare el mas-cio" 
            (non troppo vecchie in effetti) che posso mettere a disposizione nel 
            caso in cui lo riteniate necessario, e vi lancio un'idea: sarebbe 
            bello riuscire a creare una sorta di dizionario che metta in evidenza 
            differenze e analogie linguistiche delle varie zone d'ltalia.
 Cordiali saluti
 Diego, Padova
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          | R. 
            Diego non ho parole. La tua idea è notevole. Dipenderà dai visitatori. La 
            rilanciamo con tutta la convinzione possibile.
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